Il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha parlato della situazione attuale del Covid in Italia.
Il Covid in Italia continua a essere un problema decisamente grave. I casi sono in aumento e, seppure la pericolosità e la mortalità del virus sia decisamente decresciuta negli ultimi mesi, la contagiosità del Covid, a causa di Omicron 5, è molto alta. Eppure, si intravedono spiragli positivi, stando alle parole di Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute. Ma non bisogna abbassare la guardia: secondo quanto detto da Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, è fondamentale l’uso delle mascherine al fine di evitare un lockdown dei servizi.
Le parole di Nino Cartabellotta
“In questa fase di crescita esponenziale dei contagi”, che “non contabilizza il ‘sommerso’ dei casi non dichiarati, con evidenti segnali di impatto sugli ospedali, in particolare in area medica, è fondamentale agire su due fronti“. Queste le parole di Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe. “Oltre ad accelerare ora la somministrazione della quarta dose nei pazienti vulnerabili, è indispensabile contenere la circolazione virale utilizzando le mascherine al chiuso, in particolare in luoghi affollati e poco ventilati, oltre che all’aperto in condizioni di grandi assembramenti con attività a elevata probabilità di contagio”.
“Infatti – afferma Cartabellotta – al di là della scelta individuale di dichiarare alle autorità sanitarie la propria positività, l’isolamento domiciliare non è sinonimo di asintomaticità e bisogna chiedersi quanto costa al Paese“, ad esempio in termini di “giornate lavorative perse, attività chiuse per Covid, vacanze cancellate, un’elevata percentuale di popolazione sintomatica e/o isolata a domicilio per Covid, che peraltro rischia di determinare un ‘lockdown di fatto’ su vari servizi, inclusi quelli turistici”.
“Se il muro eretto dalla vaccinazione ha ridotto ospedalizzazioni e mortalità, oggi – dichiara il leader della fondazione Gimbe – l’utilizzo della mascherina rimane lo strumento più efficace che ciascuno di noi ha per arginare la diffusione del virus: utilizziamola, facciamolo per la nostra salute, per i professionisti sanitari stremati da 2 anni e mezzo di pandemia, per l’economia del nostro Paese e per non ritrovarci nuovamente con gli ospedali in sovraccarico che causano inaccettabili ritardi alle cure di tutti i cittadini”.